Tasse scolastiche

Tasse scolastiche

Se devi iscrivere tuo figlio a scuola e non conosci le tasse scolastiche che devi pagare sei capitato nel posto giusto per avere tutte le informazioni e chiarimenti in merito.

Premettiamo subito che essendo la scuola obbligatoria fino a 16 anni si è esentati dal pagamento delle tasse scolastiche, fino a quell’età tu non dovrai versare un centesimo ne come iscrizione, ne come tassa di frequenza.

Le uniche spese che avrai sono quelle riguardanti l’acquisto dei libri, la cancelleria ed eventualmente i pasti.

Oltre alle tasse scolastiche, meritano un discorso a parte i contributi scolastici. Esistono due tipi di contributi scolastici, quelli obbligatori e quelli volontari, e possono essere richiesti al momento dell’iscrizione all’anno scolastico anche per quanto riguarda la scuola dell’obbligo.

CONTRIBUTI OBBLIGATORI

I contributi obbligatori possono essere richiesti per coprire le spese delle assicurazioni infortuni e RC (responsabilità civile per danni a terzi), per le gite e per i libretti scolastici.

CONTRIBUTI VOLONTARI

Riguardo i contributi volontari il  pagamento è facoltativo, per le migliorie dell’edilizia scolastica, l’innovazione tecnologica e l’ampliamento dell’offerta formativa.

E’ bene però precisare che il contributo scolastico volontario (come dice stesso la parola) non è un obbligo da parte dei genitori a versarlo.

Diffidate quindi da chi ve lo chiede su un c/c postale precompilato.

Se proprio uno lo vuole versare può farlo decidendo personalmente l’importo che vuole destinare alla scuola.

C’è comunque da dire che la richiesta del versamento del contributo scolastico volontario, da parte delle Istituzioni scolastiche, è pienamente legittima, così come stabilito dal Regolamento dell’Autonomia, il DPR 8 marzo 1999, n. 275, che all’art. 17 ha abrogato le due disposizioni del D. Lgs 16 aprile 1994, n. 297, l’art. 143, secondo comma, e l’art. 176, terzo comma, i quali vietavano alle scuole di chiedere contributi.

Ricapitolando, le scuole possono chiederci un contributo scolastico ma noi genitori non siamo obbligati a versarlo.

Anche l’ultima circolare sulle iscrizioni per l’a.s. 2018/2019 precisa che “i contributi scolastici delle famiglie sono assolutamente volontari e distinti dalle tasse scolastiche che, al contrario, sono obbligatorie, con l’eccezione dei casi di esonero. Le famiglie dovranno essere preventivamente informate sulla destinazione dei contributi in modo da poter conoscere le attività che saranno finanziate con gli stessi, in coerenza con il Piano triennale dell’offerta formativa

CHI DEVE PAGARE LE TASSE SCOLASTICHE

Ma allora quindi chi è che deve pagare le tasse scolastiche?

Le tasse scolastiche devono pagarli tutti gli studenti del quarto e quinto anno delle scuole superiori, ovvero per tutti quelli che hanno superato i 16 anni.

Abbiamo 4 tipi di tasse che sono:

  • Tassa d’iscrizione: ammonta a 6,04 euro e viene richiesta dalla scuola al momento di iscrivere lo studente all’anno successivo.
  • Tassa di frequenza: è una tassa annuale dal valore di 15,13 euro. Va devoluta per intero e non è prevista la restituzione nel caso in cui lo studente decide di non proseguire più con l’anno scolastico. Ha validità universale per tutto l’anno, quindi non è necessario pagarne un’altra nel caso in cui lo studente si trasferisca in un altro istituto.
  • Tassa d’esame: questa tassa ammonta a 12,09 euro. Viene pagata al momento in cui si presenta la domanda per partecipare all’esame di Stato o di idoneità.
  • Tassa di diploma: costa 15,13 euro e anche questa va pagata in un’unica soluzione. Il pagamento avviene quando si fa richiesta per avere il Diploma.

Si fa presente però che per tutti quelli che sono costretti a pagare le tasse scolastiche, le stesse possono essere detratte dalla dichiarazione dei redditi.

Vale a dire che le tasse scolastiche sono tutte detraibili dalle tasse fino al 19%. Per ottenere la detrazione, ovviamente, è necessario conservare l’adeguata documentazione e di allegarla al momento della dichiarazione dei redditi. Per questo motivo è necessario che il pagamento delle tasse avvenga tramite bonifico bancario o bollettino postale.

Esistono però alcuni casi in cui è possibile chiedere l’esonero. Vediamo quali:

  • Esonero per reddito basso: ogni anno i limiti di reddito entro i quali è possibile richiedere l’esonero sono riveduti dal Miur (Ministero Istruzione Università e Ricerca) per essere aggiornati in base al tasso d’inflazione. Inoltre, viene preso anche in considerazione il nucleo familiare e più sono i componenti più alto sarà il limite entro il quale è possibile avere l’esonero. Per nuclei familiari composti da una sola persona, il limite massimo di reddito è di 5.384 euro; se i componenti sono due è di 8.928 euro, per tre persone è di 11.474 euro, per quattro persone il limite diventa di 13.703 euro, per cinque è di 15.931 euro, per sei familiari è di 18.056 euro, infine dai sette componenti in su il limite è di 20.176 euro.
  • Esonero per merito: nel caso in cui a scrutinio finale lo studente abbia una media voto di minimo 8 su 10 ed un voto in condotta non inferiore ad 8 e possibile chiedere l’esonero dal pagamento delle tasse scolastiche
  • Esonero per appartenenza a categorie speciali: alcune categorie sfortunate vengono in questo caso avvantaggiate e possono alleggerirsi delle spese scolastiche. Vediamo quali sono le categorie speciali per le quali è previsto l’esonero:
    • Orfani di guerra: tutti gli orfani di coloro che sono morti in guerra o per la liberazione, sia che essi siano stati in servizio o in lavoro, sia che si trattasse di civili.
    • Figli di mutilati di guerra: anche in questo caso si tratta di tutti coloro che a causa della guerra hanno subito mutilazioni o invalidità, sia essi in servizio che civili.
    • Mutilati o invalidi di guerra: coloro che in prima persona sono stati vittima di mutilazione o invalidità a causa della guerra o della lotta per la liberazione.
    • Ciechi civili.
    • Studenti stranieri: si tratta di studenti stranieri, o di figli di cittadini italiani ma residenti all’estero, che decidono di iscriversi alle scuole italiane.

Con questo articolo spero di aver chiarito le idee a tanti genitori riguardo il pagamento delle tasse scolastiche.